Pompe di calore ad alta temperatura

Pompe di calore ad alta temperatura

La diffusione di sistemi di riscaldamento a termosifone, che richiedono tipicamente temperature sopra i 60°, non ha mai posto il problema della produzione di acqua calda sanitaria, che generalmente viene fornita dalla stessa caldaia che opera per il riscaldamento. Diversamente le pompe di calore sono sempre state utilizzate con impianti a bassa temperatura: il loro abbinamento naturale è infatti con i sistemi radianti, che lavorano tipicamente a 30/35°, o al massimo con i fancoil a 40/45° (link all’articolo fancoil).

L’utilizzo sempre più frequente delle pompe di calore per il riscaldamento radiante porta a chiedersi come produrre l’acqua calda sanitaria senza dover installare anche una caldaia.

La scelta di installare una pompa di calore prende in considerazione molteplici fattori e necessita quindi di un’attenta analisi delle esigenze di quelli che usufruiranno dei suoi vantaggi all’interno dell’appartamento. Possiamo indicativamente affermare che l’installazione di una pompa di calore anche in alta temperatura è sicuramente conveniente quando questa va in sostituzione di impianti a combustibili fossili costosi, quali gpl e gasolio, dove il risparmio annuo può superare il 50% e ripagare l’investimento entro pochi anni.

Il risparmio annuo effettivo diminuisce invece se ipotizziamo una bassa spesa annua di un combustibile economico come il metano.
Fino a non molto tempo fa le pompe di calore a risparmio energetico, a causa della bassa temperatura di mandata, venivano impiegate solamente negli edifici nuovi o in quelli con riscaldamento a pavimento, mentre le pompe di calore ad alta temperatura consentono, anche con una temperatura esterna molto bassa (-20° C), di riscaldare l’acqua (temperatura di mandata) fino a una temperatura di 80 °C, senza bisogno del supporto di resistenze elettriche, consentendo così la riduzione dei costi in bolletta.

Un occhio ai prodotti del mercato…
Questo è quello che garantisce, ad esempio, HPSUhitemp di Daikin, che unisce anche un ulteriore vantaggio: i radiatori già presenti nella casa possono essere integrati senza problemi nel nuovo impianto di riscaldamento. Le pompe di calore ad alta temperatura HPSUhitemp sono composte da un’unità esterna, un’unità interna e un accumulatore (già predisposto per l’uso di energia solare tuttavia, anche se questo non fosse presente al momento, lo si potrebbe sempre aggiungere successivamente) e non necessitano di un locale separato, vista la compattezza del dispositivo esterno, che permette di scegliere liberamente il luogo di installazione. La tecnologia di accumulo di Daikin garantisce sempre acqua calda con la massima igiene (link all’articolo Ciclo antilegionella). Tutti i vantaggi connessi all’utilizzo di questo prodotto (utilizzo di energia rinnovabile; funzione di riscaldamento e produzione dii acqua calda sanitaria; temperatura di mandata fino a 80 °C; funzionamento economico e silenzioso) lo rendono ideale per la ristrutturazione leggera.
Anche la pompa di calore ad alta temperatura Yutaki S80 di Hitachi si adatta a tutti i tipi di impianti esistenti e fornisce riscaldamento e acqua calda sanitaria, mantenendo la potenza costante anche con temperatura di -15°C (per un comfort ottimale in tutto il periodo di funzionamento invernale). Il prodotto garantisce un coefficiente di prestazione (la quantità di lavoro prodotto rispetto all’energia utilizzata) di 4,36: ergo una soluzione economica! Per finire questa pompa di calore ad alta temperatura consente un controllo BMS (sistema di gestione delle risorse e dei servizi presenti in una costruzione, e quindi comprende la regolazione climatica, il controllo antincendio, il controllo antintrusione, la videoregistrazione ha circuito chiuso, etc.) Tramite specifica interfaccia.
Aquarea HT di Panasonic è la soluzione adatta per abitazioni con radiatori ad alta temperatura (ad esempio in ghisa), perché consente di erogare acqua calda sanitaria a 65 °C anche con temperature esterne fino a -15 °C, esclusivamente con la pompa di calore, che grazie ad Aquarea HPM (Heat Pump Manager) può anche essere unita ad altre fonti di calore differenti, di modo che di volta in volta venga utilizzata quella più adeguata, in base alle preferenze dell’utente.

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